Amuleti egizi in faïence a forma di occhio-udjat 𓂀 attualmente esposti alla mostra "Storie d'Egitto" presso i Musei Civici di Modena.
Questi piccoli amuleti - di circa 2 centimetri di dimensione e risalenti al periodo compreso tra la XXV e la XXVI dinastia, ovvero 746-525 a.C. - potevano essere talvolta indossati oppure posizionati fra le bende della mummia.
Avevano una funzione magico-protettiva e ciò che rappresentano aveva lo scopo di evocarne il relativo significato: l’occhio-udjat, ad esempio, simboleggiava completezza e guarnigione, pertanto, associato al defunto, ne auspicava la rigenerazione e l’integrità del corpo laddove invece, indossato come monile, rappresentava la speranza di salute o la guarigione.
Secondo il mito infatti, Seth inflisse violenza all’occhio di Horus e Thot, partito alla volta della ricerca, lo ritrovò sofferente, lo curò e lo riconsegnò al suo proprietario (Horus) nel pieno del suo splendore.
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