domenica 4 ottobre 2020

Erodoto, Storie, Libro II, cap. 127-128.

 “Dunque, fino al regno di Rampsinito dicevano che in Egitto c'era un buon governo e che l'Egitto era assai fiorente, ma che dopo questi Cheope col suo regno ridusse il paese alla più estrema miseria; infatti, dopo aver fatto chiudere tutti i templi, dapprima impedì i sacrifici, poi comandò che tutti gli Egiziani lavorassero per lui. 

[...] Dicevano gli Egiziani che questo Cheope regnò per 50 anni e che, alla sua morte, gli successe Chefren. Questi seguì gli stessi sistemi [...] Dicevano che Chefren regnò 56 anni. Questi 106 anni li computarono come quelli in cui gli Egiziani ebbero a soffrire ogni sorta di mali, e i templi, che erano stati chiusi, per tutto questo tempo non furono riaperti.

Per odio, gli Egiziani non vogliono neanche nominare questi re anzi anche le piramidi le chiamano del pastore Filitis*, che in quel periodo pascolava greggi in quei luoghi.”


*questa denominazione potrebbe essere un residuo del ricordo della dominazione dell'Egitto da parte degli Hyksos, i così detti "re pastori"; venuti dall'Asia in tribù organizzate militarmente, invasero e dominarono l'Egitto tra il 1670 e il 1570 a.C.; essi assunsero i titoli regali e costituirono la XV e XVI Dinastia.
Altra ipotesi è che il nome Filitis, echeggi il ricordo dell'invasione dell'Egitto settentrionale, da parte delle tribù dei Filistei, in un periodo concomitante a quella degli Hyksos.

Bibliografia: Erodoto, Storie, Volume Primo (Libri I-II), introduzione di Filippo Cassola, traduzione di Augusta Izzo D'Accinni, note di Daniela Fausti, ed. BUR, 2019.

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