mercoledì 2 novembre 2022

La collezione egizia e vicino-orientale dello SMÄK di Monaco di Baviera (Staatliches Museum Ägyptischer Kunst)

Fra i diversi musei che ospitano collezioni egizie in Europa, lo SMÄK (Staatliches Museum Ägyptischer Kunst) di Monaco di Baviera merita sicuramente un approfondimento, non soltanto per l'ampiezza della sua raccolta e per le opere che custodisce (autentici capolavori che per la loro qualità si sono guadagnati la propria fama a livello internazionale) ma anche per la particolarità del percorso espositivo.

Il museo, in precedenza collocato nell'ala Hofgarden della Münchner Residenz (Residenza di Monaco), è oggi situato nel Kunstareal, il quartiere di Monaco dedicato ai principali musei cittadini (fra i quali è presente anche la Alte Pinakothek).

Fig. 1 - Veduta della sala "Kunst und Form";
sulla destra, particolare di un gruppo statuario in calcare.
Nuovo Regno, XIX Dinastia, 1220 a.C. circa,
da Menfi

L'edificio, dall'architettura moderna e avanguardista, è interamente dedicato alla collezione egizia e vicino orientale; vi si accede scendendo attraverso una grande scalinata che conduce all'atrio (denominato "Kunst und Form") che ospita le opere scultoree, dove subito si percepisce l'ampio respiro che viene dato alla raccolta.
La disposizione dei pezzi, collocati su alti piedistalli (Fig. 1 e 2), ne consente un'osservazione diretta e a tutto tondo, arricchita da un gioco di chiaroscuro creato dalla luce naturale che filtra dalle grandi vetrate e dall'illuminazione artificiale.

Fig. 2 - Testa della statua in granito del faraone Ramses II.
Nuovo Regno, XIX Dinastia, 1270 a.C. circa

Una grande scritta al neon sulla parete (Fig. 3) recita:

"ALL ART HAS BEEN CONTEMPORARY"

Ideato da Maurizio Nannucci, artista italiano autore di diverse installazioni collocate nei musei di tutto il mondo, lo slogan lancia il messaggio che lo SMÄK vuole trasmettere al visitatore fin dal principio del percorso: trovare la creatività artistica nel linguaggio degli antichi egizi e, attraverso un dialogo aperto tra le opere e lo spettatore, colmare la distanza temporale che separa il moderno visitatore dal proprio passato.
Il tipo di esposizione favorisce sicuramente la comprensione di questo messaggio, essendo gli oggetti per lo più celebrati individualmente come monumenti d'arte.

Fig. 3 - Sala "Kunst und Form" e slogan di M. Nannucci.

Il percorso non si sviluppa in un ordine cronologico standard ma secondo un circuito di sale tematiche, alcune delle quali sono mostrate di seguito (Fig. 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10).
    Fig. 4 - Sala "Obelisk"
    (Obelisco)
    Fig. 5 - Sala "Pharao"
    (Faraone)
    Fig. 6 - Sala "Fünf Jahrtausende"
    (Cinque millenni)
Fig. 7 - Sala "Jenseitsglaube"
(Vita nell'aldilà)
Fig. 8 - Sala "Religion"
(Religione)

Fig. 9 - Sala "Schrift und Text"
(Scrittura e Testi)
Fig. 10 - Sala "Kunst-Handwerk" 
(Artigianato)

Colpisce in maniera particolare la sala "Fünf Jahrtausende" (trad. "cinque millenni", Fig. 6) nella quale una teca lunga diciassette metri espone circa 750 oggetti tra manufatti litici, ceramica, stele, sarcofagi, amuleti, ushabtiostraka, armi e maschere funerarie che, disposti in ordine cronologico su una terrazza sabbiosa a tre livelli, raccontano cinque millenni di storia dell'Egitto, dal 4000 a.C. al 1000 d.C. circa.
 
Interessante anche la sala a tema "Kunst-Handwerk" (trad. "artigianato", Fig. 10) che, con le sue grandi vetrine dedicate ognuna a pezzi caratterizzati da un determinato materiale (argilla e maiolica, pietra e metallo, legno e papiro, ecc.), illustra la varietà degli oggetti ed i loro utilizzi.

Vi propongo di seguito le foto di alcune delle opere esposte nel Museo:

Fig. 11 - testa di faraone
con la corona dell'Alto Egitto, in calcare
Antico Regno, IV Dinastia (2550 a.C. ca.)

La testa del faraone in Fig. 11 rappresenta probabilmente Cheope, il costruttore della grande piramide di Giza, il cui aspetto è noto solo da poche raffigurazioni.
In questo frammento il faraone, che indossa la corona dell'Alto Egitto sopra la fronte bassa, è rappresentato con il naso smussato e le labbra carnose: i tratti sono enfatizzati, quasi a voler raffigurare l'espressione del volto.


Fig. 12 - gruppo statuario in calcare,
Antico Regno,
V Dinastia (2400 a.C. ca.) 

Fig. 13 - particolare del gruppo statuario
in Fig. 12 con i piedini del figlio della coppia



Fig. 14 - Gruppo statuario in calcare
del sacerdote Neye con sua madre Mutnofret
Nuovo Regno, XIX Dinastia, 1250 a.C. circa
da Tebe Ovest

Il gruppo statuario di Neye e Mutnofret (Fig. 14) colpisce in particolare per diversi aspetti: la modellazione del corpo, i dettagli delle dita delle mani e dei piedi, la plissettatura degli abiti e la struttura delle parrucche denotano un'alta qualità artigianale.
Le due statue conservano tracce di policromia e di doratura (queste ultime visibili nei collari, nei bracciali e nel copricapo di Mutnofret).
La postura rigida si combina con i volti idealizzati a creare lo stile formalistico ed impersonale tipico del periodo Ramesside.

Fig. 15 - Particolare dei rilievi parietali di Amarna:
Akhenaton (figura sdraiata) con babbuini in preghiera
su rampa che conduce alla pedana del trono
Fig. 16 - occhio in calcare
con bronzo ed ossidiana
(dalla Sala "Kunst-Handwerk" 
- Artigianato)
Fig. 17 - Testa di statua di Montemhat in quarzite,
XXVI Dinastia, 610 a.c. circa
Fig 18 - copricapo reale da figura di sfinge, con tracce dorate
Medio Regno, XII Dinastia, 1800 a.C. circa
Fig. 19
Corredo funerario appartenuto ad una bambina,
composto da un sarcofago in legno dipinto
e da contenitori di generi alimentari.
Nuovo Regno, XIX-XX Dinastia, 1100 a.C. circa

Tra le ultime sale, una è dedicata ad accogliere reperti provenienti dal Vicino Oriente Antico, fra i quali una parte della decorazione a bassorilievo della via processionale di Babilonia (Fig. 20) e alcuni rilievi provenienti dal palazzo Nord-Ovest del re Assurnasirpal II a Nimrud, di età neoassira (Fig. 21).

Fig. 20 - Sala "Alter Orient" (Vicino Oriente Antico)
Leone che cammina, animale sacro alla dea Ishtar
Età neobabilonese, 580 a.C. circa

Fig. 21 - Sala "Alter Orient" (Vicino Oriente Antico)
Geni alati e barbuti con attributi vari
Età neoassira, 870 a.C. circa
dal Nimrud, Palazzo Nord-Ovest di Assurnasirpal II

Due sale sono inoltre dedicate all'Egitto romano ("Ägypten in Rom - Nach den Pharaonen", "l'Egitto a Roma - Dopo i faraoni" - Fig. 22) e alla Nubia / Sudan ("Nubien und Sudan").

Fig. 22 - Figura in bronzo
della dea Hathor-Luna
con copricapo a forma di crescente lunare,
Età tolemaica, II-I sec. a.C. 


Bibliografia:
  • S. Schoske, D. Wildung, Das Münchner Buch der Aegyptischen Kunst, Verlag C. H. Beck, München, 2013;
  • www.smaek.de

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